21/07/11

LA MENTE CHE MENTE


Siamo sempre (o quasi sempre) convinti che le cose che pensiamo, sentiamo, che originano dal nostro “interno” sia in un certo qual modo, quello che noi “siamo”.
E’ cosa davvero comune pensare che le nostre concezioni, pulsioni, desideri, opinioni, siano quello che “noi” siamo.
Diciamo agli amici….”sai io sono fatto così. Queste cose non le sopporto, mi fanno davvero …arrabbiare” ah, sai io amo visceralmente quella musica, quel posto, quella persona…
Ah guarda se potessi farei questo, farei quello, andrei la’, mi comprerei questa cosa, mi ritirerei in meditazione ecc.
Non è così? Non siamo forse sicuri di essere “noi” tutte quelle cose?
Poi….passano gli anni e cominciamo a cambiare…idee, desideri, preferenze, cose che amiamo e che odiamo…..
Ma se eravamo noi allora, cosa siamo ora? Siamo ancora “noi”?
Probabilmente molti risponderebbero di sì.
Ma allora perché eravamo diversi, prima? Beh, ti rispondono, ho fatto delle esperienze, ho vissuto ed ho capito che……
E, sì anch’io spesso mi esprimo così. Ma poi, riflettendo, capisco anche che grandissima parte delle “mie” convinzioni erano dettate dalle mie pulsioni del momento, dai miei obiettivi di quel momento della mia vita, ed ancora di più dalle mie paure, dal desiderio di evitare rischi che non volevo correre, come anche dettati da altri rischi che invece volevo correre.
Anzi, a volte scelte apparentemente coraggiose, erano bi-valenti e contenevano al loro interno paure da evitare.
La verità che è andata emergendo è che le scelte realmente consapevoli, di cui io avessi il pieno controllo, di cui il mio “io” aveva DAVVERO il controllo, semplicemente non esistevano.
Il fatto è che la massima parte di quello che noi chiamiamo “io” con grande autocompiacimento, è un agglomerato di forze a noi in gran parte sconosciute, a loro volta formatesi a causa degli influssi dei nostri primi anni di vita ed anche successivamente.

Ma come possiamo quindi riconoscere qualcosa come nostro, davvero?

Mi viene in mente quella battuta…smettere di fumare? Ma è facilissimo, l’ho fatto centinaia di volte!! Per capire se le “nostre” idee, preferenze, passioni, sono davvero nostre, dovremmo provare a rinunziarvi. Se la cosa ci riesce facile, fluida, allora sono davvero nostre, ne abbiamo il controllo.
Se invece per rinunziarvi entriamo in tensione, soffriamo, andiamo in crisi, è segno certo che, pur essendo convinti che “quella” è una nostra caratteristica, al contrario essa è un processo mentale che vive a nostre spese, come un parassita, come un virus dentro il nostro computer-mente che si nasconde, che ci fa SEMBRARE di esserne padroni, mentre ci sta schiavizzando.

Allora, chi siamo davvero noi?

Noi/io/tu, siamo quella parte che è in grado di ri-conoscere che quella parte di noi/io/tu NON è il vero noi/io/tu.
Quella “parte” sono le onde di superficie, che cambiano con il vento, ma che durano lo spazio di un mattino. Impermanenti come direbbe il Buddha.
Tu invece sei l’osservatore, eterno ed intoccabile, come l’oceano profondo.

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